domenica 24 gennaio 2010

Il Quarto Tipo (2009)


Il quarto tipo (The Fourth Kind)

Regia: Olatunde Osunsanmi
Sceneggiatura: Olatunde Osunsanmi
Attori: Milla Jovovich, Elias Koteas, Will Patton, Corey Johnson, Hakeem Kae-Kazim, Enzo Cilenti, Alisha Seaton, Daphne Alexander, Tyne Rafaeli, Mia McKenna-Bruce Fotografia: Lorenzo Senatore
Montaggio: Paul Covington
Musiche: Atli Örvarsson
Produzione: Gold Circle Films, Dead Crow Productions, Focus Films
Distribuzione: Warner Bros
Paese: USA 2009
Uscita Cinema: 22/01/2010
Genere: Fantascienza, Horror, Thriller, Mystery
Durata: 98 Min
Formato: Colore
Visto Censura: VM 14

Il quarto tipo (The Fourth Kind)  scritto e diretto da Olatunde Osunsanmi che è il secondo film, dopo l'horror The Cavern.
Narra i misteriosi eventi che si verificano nella cittadina di Nome, in Alaska, legati ai rapimenti alieni. Il titolo del film si riferisce alla classificazione che Josef Allen Hynek stilò nel 1972 riguardo gli incontri ravvicinati con gli alieni, in cui il quarto tipo denota un rapimento alieno.



Trama

Il film è l'ennesima produzione uscita in questi mesi sul fenomeno UFO e uno dei pochi in particolare  sugli "abduction", i presunti rapimenti condotti dagli alieni per esperimenti genetici e medici sugli umani.
La particolarità delle riprese è caratterizzata da un montaggio in stile finto documentaristico, alla stessa stregua di "The Blair Witch Project" o "Gomorra" per citarne uno recente prodotto in Italia.
Il regista stesso, presente nella narrazione diretta, intervista la protagonista, mescolando video di archivio spacciati per veri a ricostruzioni cinematografiche degli avvenimenti.
Le riprese incominciano con una intervista del regista (Osunsanmi) alla dottoressa Abigail Tyler. 
La dottoressa diventa dunque l'io narrante su cui successivamente si sviluppa la trama.
La vicenda è ambientata in un piccolo paese dell'Alaska, chiamato Nome. 
In base alla ricostruzione dei fatti, a Nome, da decenni sembrano verificarsi numerosi  casi di abduction e misteriose sparizioni di persone.
Ad indagare sulla faccenda è la stessa dottoressa Tyler, già fortemente provata dall'omicidio di suo marrito, Will Tyler.
Durante le sue sedute psicanalitiche, riscontra in oltre trecento dei suoi parenti, lo stesso fenomeno come causa del disturbo del sonno: la visione di un gufo biaco dagli occhi luminosi, che apparirebbe nel cuore della notte.
Non convinta della faccenda, decide di applicare l'ipnosi regressiva (una controversa tecnica di psicanalisi) ad alcuni di essi per scoprire la reale causa del fenomeno.
Il primo ad offrirsi e il paziente Tommy Fisher. Durante la seduta ipnotica, emerge qualcosa di spaventoso che sarebbe la vera causa del disturbo, spaventando a tal punto lo stesso Tommy che si congeda bruscamente dopo il risveglio e fugge a casa.



 Non passerà molto tempo che lo stesso soggetto prenderà in ostaggio la sua famiglia obbligando la polizia a chiamare la psicanalista, ma al suo arrivo compie il gesto scellerato di uccidere tutti e se stesso.
Il caso disturba bruscamente l'opinione pubblica e la stessa polizia prende di mira il lavoro della Tyler.
In suo supporto, giunge dagli Stati Uniti il suo caro collega Abel Campos, assai scettico sulla faccenda. Tuttavia nonostante il divieto di continuare nelle indagini paramediche da parte dello sceriffo locale, la dottoressa sottoporrà un altro paziente alla seduta e anche in questo caso emergerà la stessa identica triste verità: qualcosa di spaventoso disturba il sonno dei cittadini di Nome.
A quel punto diviene lei stessa vittima del fenomeno. Su un nastro per gli appunti dato alla sua asssitente per la trascrizione, si scoprirà esserci una registrazione dove, oltre alle urla disperate della stessa dottoressa, si ode la demoniaca voce di un altro individuo che utilizza un linguaggio sconosciuto.
A quel punto inizia a presentarsi lo spettro incombente del fenomeno abduction e alieno.
Dopo alcune analisi condotte grazie al supporto di uno studioso linguista, si scoprirà che il testo è in relaltà il sumero, la lingua più antica mai scritta dall'uomo.
Seppur velatamente, Il Quarto Tipo, è il primo film a chiamare direttamente in causa i sumeri riguardo agli alieni, riecheggiando i lavori dello scrittore arzebo Zecharia Sitchin.
Tra gli spettatori, credo che in pochi abbiano compreso questo articolato passo del film. Cerchiamno di spiegarlo meglio.
Secondo i documenti storici realmente scoperti in Iran e Iraq, le attuali terre che un tempo erano parte del regno sumero, la nostra specie sarebbe derivata da quella Anunnaki, una civiltà aliena proveniente dal pianeta Nibiru.



 Dai racconti sumeri che ricordano le origini aliene dell'uomo, sarebbero poi state scritte la Bibbia ebraica e tutti gli altri testi sacri dell'umanità. Questo è velocemente spiegato anche nel film.
Interessante a tal riguardo, è la ricostruzione di quella voce misteriosa, che direbbe in sumero di essere Dio.
Intanto, il secondo paziente della dottorezza subisce fratture violentissime dopo la seconda iponosi regressiva, scatenando le furie della polizia che intima alla dottoressa gli arresti domiciliari. 
A quel punto si verifica il fatto inspiegabile. Nella notte, la figlia della dottoressa viene rapita da un raggio traente, sempre per mano degli alieni e a nulla servirà la testimonianza diretta della guardia domiciliare che vede e riprende un disco volante muoversi velocemente sul tetto dell'abitazione.
Lo sceriffo è sempre e comunque scettico e ritiene che la dottoressa sia pazza. 



Distribuzione
Il film è stato presentato in anteprima al Screamfest Horror Film Festival a fine ottobre del 2009, successivamente la pellicola ha debuttato nelle sale cinematografiche statunitensi, britanniche e canadesi il 6 novembre dello stesso anno. In Italia il film è stato distribuito a partire dal 22 gennaio 2010 su distribuzione Warner Bros.

Critica
Il livello qualitativo del film non è altissimo. Montaggio a volte confuso e recitazione poco incisiva, condizionano molto il prodotto finale. A destare grande confusione è proprio lo stile documentaristico, che se  fosse stato evitato avrebbe sicuramente mostrato più interesse l'esigua trama.
La suspence c'è, ma di scarso spessore. Una parte fondamentale, quella della storia sumera, viene soltanto accennata, non permettendo alla stragrande maggioranza del pubblico non esperto in materia, di comprendere il reale significato di chi sono gli alieni secondo il regista.
Un film che non farà la soria del cinema, ma che per gli appassionati di UFO e misteri è assolutamente da vedere con tutti i pro e i contro del caso.

voto 6,5/10

A cura di Arthur McPaul

Vuoi approfondire la conoscenza sui sumeri e gli alieni accennati nel film?
Leggi qui

Trailer film:




domenica 17 gennaio 2010

Avatar (2009)




Titolo originale: Avatar
Lingua originale: Inglese
Paese: USA
Anno: 2009
Durata: 156 minuti
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,35:1 (1,78:1 nei cinema IMAX)
Genere: fantascienza
Regia: James Cameron
Sceneggiatura: James Cameron
Produttore: James Cameron, Jon Landau
Produttore esecutivo: Colin Wilson
Casa di produzione: 20th Century Fox, Giant Studios, Lightstorm Entertainment
Distribuzione (Italia): 20th Century Fox

Trailer ufficiale HD:



Interpreti e personaggi:
Sam Worthington: Jake Sully
Zoë Saldaña: Neytiri
Sigourney Weaver: Dr. Grace Augustine
Giovanni Ribisi: Parker Selfridge
Michelle Rodríguez: Trudy Chacón
Joel Moore: Norm Spellman
Stephen Lang: Col. Miles Quaritch
CCH Pounder: Mo'at
Laz Alonso: Tsu'tey
Wes Studi: Eytucan
Dileep Rao: Dr. Max Patel
Matt Gerald: Lyle Wainfleet

Doppiatori italiani:
Francesco Pezzulli: Jake Sully
Domitilla D'Amico: Neytiri
Ada Maria Serra Zanetti: Dr. Grace Augustine
Francesco Venditti: Parker Selfridge
Adriano Giannini: Tsu'tey
Lorenzo Accolla: Norm Spellman
Luca Biagini: Col. Miles Quaritch
Cristiana Lionello: Mo'at
Fotografia: Mauro Fiore
Montaggio: John Refoua, Stephen E. Rivkin
Effetti speciali: Damian Fisher, Iain Hutton, Phil McLaren, Philip Sharpe
Musiche: James Horner
Scenografia: Rick Carter, Martin Laing, Robert Stromberg
Costumi: Mayes C. Rubeo
Trucco: Corinna Liebel



Introduzione:
Il 15 gennaio 2010, finalmente è uscito anche in Italia l'attesissimo kolossal di James Cameron intitolato "Avatar", che rivoluziona e rinnova il genere di fantascienza cinematografica.
Caratteristica unica di Avatar è la fusione perfetta nel montaggio finale, tra riprese con attori e scenografie reali e riprese totalmente in digitale, frutto della computer graphic.
Questa rivoluzionaria tecnica ha permesso infatti, di poter realizzare personaggi e scenari totalmente di fantasia, senza alcun limite tecnico e con un abbassamento dei costi di produzione assai notevole.

Avatar è l'ultimo di una lunga serie di sci-fi movies che esprime il desiderio umano di esplorare lo spazio, scoprire nuovi mondi e entrare in contatto con civiltà aliene.
Ma a rendere il film assai coinvolgente, dal punto di vista narrativo, è l'analisi soprattutto psicologica dei personaggi e antropologica della civiltà aliena.
Ma prima di entrare nel merito, tracciamo per sommi capi le linee guida della trama.




La trama:
Il film è ambientato nel 2154, su Pandora, una delle tante lune del pianeta gassoso Polyphemus il quale fa parte del sistema planetario di Apha Centauri A, la stella principale del sistema triplo di Alpha Centauri.
L'uomo sembra essere da poco giunto sul pianeta e ha deciso di colonizzarlo per lo sfruttamento minerario.

La RDA, società incaricata per l'estrazione mineraria, sembra particolarmente interessata all' Unobtainium, superconduttore a temperatura ambiente, il cui valore di mercato è attorno ai 20 milioni della valuta corrente al chilo.
Pandora appare subito, nelle fantastiche riprese digitali, come una luna del tutto simile alla Terra, con una floridissima vegetazione pluviale ispirata a quella presente sulla Terra oltre 65 milioni di anni fa, durante l'esistenza dei dinosauri.
In effetti, tra alberi giganti, fitti sottoboschi e piante carnivore, vivevano bestie a sei zampe del tutto simili ai dinosauri a altre invece più vicine ai felini ma con dimensioni gigantiformi.
Le animazioni di queste creature, mostrano fin dalle prime riprese una eccezionale fluidità e una resa grafica mai vista in un film prima d'ora.
Accanto alla fitta fauna selvaggia, su Pandora, esiste una specie di umanoidi chiamati Na'Vi, caratterizzati dalle dimensioni gigantiformi (3 metri di altezza) e dalla pelle bluastra e striata da macchie nere su tutto il corpo.
La loro specie sembra non essere particolarmente progredita tecnologicamente ed è il regista si è ispirato alle tribù dei primitivi amazzonici e africani.
Per gli umani, il pianeta risulta assai ostile, nonostante sia presente un ingente gruppo di militari a difesa della colonia, armati con spettacoli armamenti e apparati bellici che appaiono altamente realizzabili nella realtà prossima ventura.
L'aria non è respirabile dagli umani per la presenza probabilmente di elevati quantitativi di anitride carbonica. A tal fine, nel film, gli attori utilizzano dei respiratori che consentono la mobilità al di fuori delle stazioni e degli hangar.
Tuttavia, l'ostilità dell'ambiente e la necessità di studiarne la sua meravigliosa biodiversità, ha richiesto lo sviluppo bioingegneristico di una serie di cloni del tutto simili ai Na'Vi, chiamati appunto "avatar", capaci di poter operare senza particolari adattamenti respiratori.
La particolarità del progetto consiste nel controllo empatico totale di un avatar da parte di un umano tramite un'interfaccia computerizzata. Il soggetto entra in una particolare macchina, viene subito posto in stato di coma e la sua mente trasferita nel clone, che può pienamente controllare come se fosse nativo in esso. Lo scollegamento celebrale con l'avatar avviene quindi con la fase di sonno che coincide con quella di veglia dell'umano.
Jake Sully, nelle battute iniziali del film, viene contattato dalla RDA per essere spedito su Pandora e utilizzare l'avatar di suo fratello, morto durante una sparatoria. Questa soluzione tecnica è necessaria in quanto, il controllo dell'avatar richiede una identica tracciatura del genoma e pertanto il suo, essendo identico a quello del fratello, avrebbe evitato lo spreco del costosissimo clone, che altrimenti non potrebbe essere stato utilizzato da nessun altro umano.
Jake Sully, è un ex-marine e accetta di essere posto in criosonno e spedito nel lungo viaggio su Pandora, anche perchè essendo rimasto invalido, potrà in cambio ottenere il compenso necessario per un trapianto di arti inferiori.
L'interesse della compagnia, per l'utilizzo degli avatar è legata alla presenza dell'Unobtainium, che si trova in altissime concentrazioni nel sottosuolo su cui cui sorge la più grande citta dei Na'Vi.
Jake, quindi, guidando mentalmente il suo avatar, dovrà cercare di infiltrarsi tra loro, farsi accettare e trovare una soluzione diplomatica per farli spostare da quel luogo prima che gli uomini debbano ricorrere alle armi.
I Ma'Vi erano già entrati in contatto con gli avatar ed erano a conoscenza della presenza umana su Pandora, chiamandoli "uomini del cielo" e sospettavano anche che i loro intenti fossero ostili.



Jake apprende in un'unica seduta il pieno controllo dell'avatar, sorprendendo i ricercatori e gli scienziati stessi del progetto.
Durante la prima spedizione nel territorio, l'equipe viene attaccata da mastodontici animali preistorici e Jack è costretto a fuggire smarrendosi.
Rimasto solo, viene aiutato da Neytiri, la figli del re della vicina città dei Ma'Vi.
Qualcosa di assai mistico fa nascere nella selvaggia il desiderio di salvargli la vita e condurlo presso il suo popolo.
Risparmatogli la vita anche dal re locale, Jack potrà accedere ai riti di iniziazione per diventare uno di loro.
Duranti le fasi di sonno, egli ritorna nella colonia umana, sempre meno entusiasta e sempre più legato alla sua nuova vita di avatar, dove può correre ed essere in pieno vigore fisico.
La RDA si rende conto che l'ex-marine sta facendo un lavoro strepitoso e tramite il cinico colonnello Miles Quaritch, gli viene imposto di fornire tutti i dati tecnici sulla dislocazione della città Na'Vi.
La dottoressa Grace, che cura invece gli studi biologici sui Na'Vi, lo invoglia ad entrare in contatto empatico con essi, a dimenticare la sua identità di marine e ad esplorare a fondo tutti gli usi e i costumi di quel popolo primitivo.
Jake inizia a non voler più vivere la sua vita reale, mangia poco, si lava ancor meno e sul suo volto giace una folta barba. La maggior parte delle giornate si svolgono ormai nell'avatar.
Presso gli alieni, impara a perfezione tutte le tecniche di iniziazione e le loro usanze. Si rende conto che essi riescono a connettersi mediate una protuberanza nervora nascosta dai lunghi capelli a tutto quello che vive su Pandora.
Con questa dote naturale riescono ad addomesticare i feroci e selvaggi draghi volanti, a comunicare con l'albero sacro, con gli altri animali e con le piante. I Ma'Vi, da popolazione tribale, assumono i tratti di evolute creature in simbiosi perfetta col territorio in cui vivono.



 Il viaggio affascinante che il giovane ex-marine compie è sterminato. Egli stesso riesce ad addomesticare un drago volante, a comunicare con gli avi tramite l'albero sacro, a cacciare alla perfezione le feroci bestie e dopo soli tre mesi viene accettato dalla tribù come se fosse un nativo Ma'Vi.
Quando scopre di essersi innamorato della sua istruttrice Neytiri, il sogno viene infranto dalla RDA. Il colonnello ha acquisito ormai, dai suoi dettagliati resoconti, tutte le informazioni necessarie per attaccare militarmente la loro gigantesca città-albero e chiede al soldato di partire subito per la Terra e riavere finalmente i suoi arti come promesso.
A quel punto Jake si rende conto che la cinica violenza degli uomini avrebbe potuto distruggere in pochi istanti una intera civiltà e l'equilibrio stesso di Pandora. Targiversa e ottiene con una scusa il breve prolungamento della sua missione di spionaggio.
Ritornando nelle vesti dell'avatar, si oppone ad un primo tentavivo di attacco dei militari destando l'ira furibonda del colonnello e del responsabile della RDA, che ha fretta di estrarre il prezioso minerale per far quadrare i suoi bilanci.
A quel punto è guerra. La dottoressa Grace, Jake e un gruppo di ricercatori si oppongono alle decisioni belliche e fuggono con i macchinari per permettere a Jake di collegarsi all'Avatar senza disturbo.
E' il caos nella base umana per l'ammutinamento e allo stesso tempo i Na'Vi, sentendosi traditi dagli avatar li ripudiano.
Jake a quel punto, decide di dare un segno epocale alla sua missione.
Come recitavano le antiche profezie Ma'Vi, egli rischia la vita e ammanuetisce il più feroce e selvaggio dei draghi volanti e torna dagli alini cavalcandolo.
Riottenuta la fiducia, decide di organizzare la resistenza. Intanto il colonnello sfodera il suo micidiale attacco alla città-albero.



 Centinaia di Mech, riprodotti graficamente in modo eccellente, a altretranti supporti aerei, tra elicotteri e caccia a elica, attaccano e distruggono il grande albero che ospitava la comunità.
Jake manda a chiamere tutta la popolazione Ma'Vi, per l'ultima disperata resistenza.



 Dopo un primo successo, i draghi volanti e i Ma'Vi a cavallo vengono duramente schiacciati dai militari che bombardano a viso aperto nonostante la loro manifesta superiorità.
A quel punto, quando tutto sembra perduto, è lo stesso Pandora a ribellarsi.
Dalla fitta vegetazione, all'improvviso, in una esaltante galoppata giungono le più feroci bestie per dare man forte alla resistenza. Questa volta, poco potranno i tecnologichi mech, di fronte all'avanzata dei mastodontici esseri a sei zampe che travolgono gni cosa al loro incedere. Nei cieli, migliaia di draghi offuscano la vista degli elicotteri e li fanno rovinosamente sbandare al suolo. Nonostante l'ultimo tentativo del colonnello di uccidere Jake, ormai la battaglia ha termine. Pandora è salvo e con esso i Ma'Vi e tutto il suo ecosistema.
Nelle ultime riprese, gli umani superstiti vengono scortati al campo base e gli viene imposto di partire per fare ritorno sulla Terra.
Jake decide a quel punto la soluzione estrema, abbandona per sempre il corpo di uomo e grazie alle potenti energie dell'albero sacro, ottiene l'identità definitiva dentro il corpo dell'avatar.



La critica:
Avatar è dunque, la spettacolare cronaca, dell'ultimo tentativo umano di piegare ai propri egoistici voleri una popolazione giudicata aprioristicamente inferiore.
Nonostante esso sia soltanto un film di intrattenimento, per trascorre in tranquillità due ore e mezzo della nostra vita, Avatar racchiude in sé tematiche assai più ampie che trascendono il significato sterile di "fiction"
Non è necessario avere una grossa cultura e sensibilità, per associare le simpatiche creature digitali, chiamate da Cameron Ma'Vi, ai nativi del sud America trucidati dai colonizzatori spagnoli e portoghesi, o ai pellirossa annientati dai pioneri inglesi alla conquista del Nord America. I Ma'Vi sono anche le popolazioni africane brutalmente deportate dall'Africa nelle piantagioni americane, o gli ebrei vittime della ferocia sterminatrice nazista.
I Ma'Vi sono la strasfigurazione del popolo tribale, spesso miopamente considerato dalla civiltà occidentale come povero e ignorante, ma portatore invece delle ricchezze della natura in una perfetta simbiosi col suo territorio.
Ma non manca una forte critica al militarismo statuninense, che stranamente viene rappresentato come la controparte cattiva. I "marines", per fortuna nella realtá si sono fregiati anche di tantissime missioni di pace, come la liberazione dell'Europa dalla supremazia Nazista durante la Seconda Guerra Mondiale o il supporto a popolazioni afflitte da invasioni coatte (Kuwait) o da calamità naturali (come per il disastroso terremoto di Haiti).
D'altronde negli Stati Uniti, il cinema è spesso specchio trasfigurato dei sentimenti popolari e della ideologia politica del regista, che varia dall'antimilitarismo democratico al patriottismo repubblicano.
Ma Avatar è soprattutto il film di fantascienza ecologico per eccellenza.
La natura selvaggia e ridente, o il pathos delle creature animali per quelle vegetali, rappresentano il
magnifico e delicato equilibrio di Pandora, rendendolo un tutt'uno, un sistema vivo o come taluni hanno già scritto, il pianeta-dio.
In effetti, dagli ecologisti anche la nostra Terra, chiamata bonariamente e affettuosamente Gaia, è vista vome una forma surreale di entità suprema, che sa sfamare e rispettare tutte le sue creature indistintamente, purchè esse la rispettino e non ne abusino.
L'uomo, con i suoi comportamenti è il primo inquisito nell'avvelenamento di Gaia e delle altre specie viventi. Questo Cameron lo dice e lo sottolinea con chiarezza nel suo gioiello digitale Avatar.
Infine la sottile storia d'amore tra l'avatar e la selvaggia aliena che deve essere presente per dare all'azione un tono meno rigido, meno freddo. Ma questa storia d'amore è anche il simbolo di unione tra diversi, tra due culture che ben prima di allearsi per la guerra, avevano scelto di unirsi, capirso e rispettarsi vicendevolmente.
Avatar è anche il film della tolleranza per il diverso, per lo straniero, per il
nemico, che forse nemico non è, ma solo in abbaglio frutto del pregiudizio.



Note e curiosità:
Il progetto Avatar di James Cameron prese forma nel lontano 1995, ma distratto dalla realizzazione di Titanic e scoraggiato dagli oltre 400 milioni di dollari stimati per la sua trasppsizione cinematografica, fu archiviato in attesa di poterlo girare in digitale con una minore spesa.
Ispirato alla saga letteraria fantascientifica di John Carter di Marte scritta da Edgar Rice Burroughs, il titolo inizialmente doveva essere "Project 880".
Nel 2006 ricominciò la pre-produzione, entusiasmato dalle nuove tecnologie di renderizzazione grafica ammirate nella saga de "Il Signore Degli Anelli", "Il Pirata dei Caraibi" e "King Kong".
Fu contattato il linguista Paul Frommer allo scopo di creare una lingua artificiale da far utilizzare alla civiltà aliena presentata; Fu creato da zero l'ambiente e le creature aliene di Pandora e grazie alle nuove tecnologie Il budget finale scese a 237 milioni di dollari per la produzione e 150 milioni per promozione e marketing.

Stan Winston, già collaboratore con Cameron in passato, è stato assunto per disegnare e creare la modellistica di personaggi e ambienti. Invece Sigourney Weaver, vecchia amica di Cameron (già diretta in Aliens - Scontro finale), è stata scelta come protagonista del film.

Ecco cosa ha detto il regista in merito al suo film:
« Avatar è un film fantascientifico molto ambizioso. E' una storia futuristica ambientata su un pianeta tra duecento anni. E' una avventura "vecchio stile" nella giungla con un po' di coscienza ambientale. L'aspirazione ovviamente è raccontare una storia sul piano mitologico.
Per il film ho dovuto creare una intera cultura aliena, e un linguaggio. Per questo voglio personaggi CGI completamente fotorealistici, e li otterrò utilizzando la neonata tecnologia del Performance Capture, che stiamo sviluppando ora. Ho speso gli ultimi 14 mesi lavorando al Performance-Capture: gli attori interpretano i loro personaggi, e poi noi li animiamo.
Quello che io cerco sempre è qualcosa di mentalmente intrigante. Spenderò mesi e mesi completando gli effetti visivi per il film, tanto che questo non uscirà prima dell'estate 2009. E' una sfida, ed è per questo che ho deciso di farlo. »
(Il regista James Cameron)

Nella sua impresa ha ridato fiducia a Sigourney Weaver e al modellista dei personaggi, Stan Winston.
Sam Worthington, protagonista del film, è stato il primo attore ad essere confermato nel film.
In seguito sono stati confermati dal regista anche Zoe Saldana, Giovanni Ribisi, Joel David Moore, CCH Pounder, Peter Mensah, Laz Alonso, Wes Studi e Stephen Lang.

Ad occuparsi degli esosi effetti speciali è stata la Weta Digital, che firmò un contratto con la 20th Century Fox nel 2006.

Le riprese sono state girate a Los Angeles e in Nuova Zelanda per un 60% composto da elementi virtuali creati al computer e per il restante 40% da elementi live-action.
La supervisione finale delle riprese è stata curata dal sapiete parere di Spielberg e Jackson.
21 agosto 2009 su MyMovies è stato distribuito in anteprima mondiale il primo trailer di 2 minuti, mentre un certo numero di cinema selezionati in tutto il mondo ha proiettato 16 minuti di immagini in 3D.



Il 3 gennaio 2010, quindi in soli 17 giorni, Avatar ha raggiunto e superato il miliardo di dollari d'incassi e il 6 gennaio, quindi in soli 20 giorni, è divenuto il secondo maggior incasso della storia del cinema, grazie ad un incasso mondiale di 1.135.383.229 di dollari, 374.445.852 dei quali ottenuti nei soli Stati Uniti.

Sulla scia del film, la Ubisoft ha realizzato un videogioco adattato dal film il cui titolo è Avatar - cui si potrà esplorare tutto il pianeta Pandora.
La critica videoludica lo ha giudicato tuttavia di scarsa qualità e spessore.



È anche uscito anche un libro, intitolato "L'universo di Avatar", scritto da Lisa Fitzpatrick e corredato da numerosi disegni e bozze, tratta principalmente del lavoro artistico che ha preceduto la realizzazione del film.



Voto 9/10


A cura di Arthur McPaul


martedì 5 gennaio 2010

100 ANNI DI SCI-FI



UN VIDEO DAL TUBE PER CELEBRARE 100 ANNI SCIENCE FICTION SUL GRANDE SCHERMO

 


SICCOME SO CHE SIETE INSAZIABILI, VI PROPONGO QUESTO ALTRO TRAILER SEMPRE TRATTO DAL TUBE. E' IN SINTESI QUELLO CHE SARA' A BREVE QUESTO BLOG!!!



domenica 3 gennaio 2010

IRON MAN (THE MOVIE)



Titolo originale: Iron Man
Paese: USA
Anno: 2008
Durata: 126 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2.35:1
Genere: fantascienza
Regia: Jon Favreau
Soggetto: Marvel Comics
Sceneggiatura: Mark Fergus, Hawk Ostby, Art Marcum, Matt Holloway
Produttore: Avi Arad, Kevin Feige
Produttore esecutivo: Louis D'Esposito, Peter Billingsley, Jon Favreau, Ari Arad, Stan Lee, David Maisel
Casa di produzione: Marvel Studios
Distribuzione (Italia): Paramount Pictures
Interpreti e personaggi
Robert Downey Jr.: Tony Stark/Iron Man
Terrence Howard: Jim "Rhodey" Rhodes
Jeff Bridges: Obadiah Stane/Iron Monger
Gwyneth Paltrow: Virginia "Pepper" Potts
Samuel L. Jackson: Nick Fury
Shaun Toub: Yinsen
Faran Tahir: Raza
Sayed Badreya: Abu Bakaar
Leslie Bibb: Christine Everhart
Clark Gregg: Ag. Phil Coulson
Bill Smitrovich: Gen. Gabriel
Jon Favreau: Harold "Happy" Hogan
Stan Lee: Magnate

Doppiatori italiani:
Angelo Maggi: Tony Stark/Iron Man
Fabrizio Vidale: Jim "Rhodey" Rhodes
Massimo Corvo: Obadiah Stane/Iron Monger
Francesca Fiorentini: Virginia "Pepper" Potts
Paolo Buglioni: Nick Fury
Sergio Lucchetti: Yinsen
Francesca Guadagno: Christine Everhart
Pasquale Anselmo: Ag. Phil Coulson
Fotografia: Matthew Libatique
Montaggio: Dan Lebental
Musiche: Ramin Djawadi
Scenografia: J. Michael Riva
Costumi: Rebecca Bentjen & Laura Jean Shannon

Premi:
3 Saturn Award: miglior film di fantascienza, miglior attore (Robert Downey Jr.), miglior regia (Jon Favreau)
MTV Movie Awards 2008: miglior blockbuster estivo non ancora uscito
Satellite Awards 2008: miglior montaggio

In attesa di vedere l'attesissimo Iron Man II, rispolveriamo la memoria con il primo episodio tratto dalla serie a fumetti firmata Marvel.

La trama




Il protagonista della storia è Tony Stark, geniale miliardario a capo delle Stark Industries.
Specializzato nell'ingegneria bellica e robotica, propone all'esercito americano un rivoluzionario sistema missilistico chiamato "Jericho" e si reca in Afghanistan per il test bellico. Qui, purtroppo, viene ferito dalle schegge di un ordigno dei rivoluzionari talebani e le schegge gli penetrano nel petto.




Il gruppo terroristico lo tiene in ostaggio e il loro capo chiamato Raza, gli ordina di costruire "Jericho".
Stark è costretto per sopravvivere ad usare costantemente un magnete sul petto per impedire alle schegge di raggiungere il cuore.
Aiutato da un altro ostaggio, il dottor Yinsen, realizza un "reattore Arc" negli angusti tunnel talebani.
Grazie alla fantascientifica propulsione, decide di costruire un'armatura robotizzata capace di fuoriuscire dal bunker e resistere agli attacchi dei terroristi.
Nasce così il primo prototipo dell'Iron Man, chiamato "Mark I", un'armatura invulnerabile che gli dona la salvezza, anche se tuttavia, il suo collega di sventura soccomberà.
Una volta uscito dalla base, il sistema di lancio dell'armatura lo fionda con un balzo assurdo, nel vicino deserto, lontano dal fuoco dei terroristi. Qui verrà posto in salvo dai militari statunitensi.




Una volta tornato negli Stati Uniti, l'ingegnere Stark realizza un nuovo generatore e decide di non produrre mai più armamenti bellici.
Obadiah Stane, socio e amico del padre di Stark, farà il doppio gioco cercando di escluderlo dall'amministrazione dell'azienda.




Stark continua nello sviluppo dell'Iron Man perfezionando sempre più il prototipo, da utilizzare soltanto per fini umanitari.
Il socio del padre, Stane, si scopre che era in combutta con i terroristi e riesce ad impossessarsi dell'armatuta, ma comprendendo che l'unica fonte energetica capace di alimentarla è il microreattore "Arc", decide di raggiungere lo scienziato nella sua abitazione e lo ruba dopo averlo paralizzato, condannandolo di fatto alla morte.
Le schegge dell'ordigno avrebbero sicuramente ucciso Stark, se non fosse subentrata la segretaria per ridargli il primo generatore, inutilizzato dopo la fuga dall'Afghanistan e regalatole dallo stesso scienziato.
Utilizzando dunque il vecchio "core" sul nuovissimo prototipo dell'Iron Man, chiamato "Mark III", lo scienziato decide di porre fine al problema catturando Stane nella base della Mark I. Qui tuttavia incontra l'Iron Monger, possente armatura comandata dallo stesso Stane.




Stark alla fine ne uscirà vincitore, dopo un rocambolesco duello e nascerà ufficialmente il supereroe robotico chiamato dalla stampa "Iron Man".
Nonostante l'intelligence militare chiede a Stark di non svelare la sua paternità dell'armatura, egli, rivela in una conferenza stampa che lui è Iron Man, scioccando l'opinione pubblica e la stessa Difesa americana che aveva già preparato un cover-up a dovere.

Adattamenti dal fumetto




Il primo numero del fumetto Marvel cui è ispirato il film, uscì nel marzo 1963, ma era ambientato in Vietnam; La regia, per la trasposizione cinematografica ha deciso di adattare la prima parte in Afghanistan, al fine di rendere più coerente la narrazione con i fatti storici e pertanto anche alcuni personaggi sono stati riadattati, come
Il professor Yinsen, che nel fumetto ha origini asiatiche mentre nella pellicola è afghano.
Il nemico di Stark, Obadiah Stane, nel fumetto è un capitalista e non lavora con Stark, mentre nel film, per non appesantire la trama è socio e amico di famiglia.
La trama della serie a fumetti è davvero immensa e nel film viene narrata solo una piccola parte di essa, prevalentemente quella delle origini, pubblicate dalla Marvel negli anni '60.

Nel fumetto, nessuno sospetta che Tony sia Iron Man ed visto da tutti come un ricco e dissoluto industriale. Solamente due membri del suo staff, oltre a Rhodey, sanno della sua vera identità: Harold "Happy" Hogan e Virginia "Pepper" Potts.
Il fumetto era fortemente politicizzato e si opponeva fermamente al Comunismo, sostenendo la gravosa guerra in Vietnam.
Nel corso delle pubblicazioni e degli anni il personaggio diventerà pacifista, assumendo i tratti tipici del super eroe nelle vesti di Iron Man e di viziato playboy nella vita pubblica.

Una breve critica:
Iron Man, è sostanzialmente un blockbuster da guardare in famiglia più che un "cult" di fantascienza e in esso, seguendo la linea dell'omonimo fumetto, non mancano tratti patriottici del militarismo e della supremazia tecnica e scientifica statunitense. Tuttavia, visto senza rigurgiti politicizzati e senza preconcetti inutili e faziosi, Iron Man è un godibilissimo film di azione e di futuribile fantascienza, che si avvale di una buona regia, dialoghi credibili, effetti in computer grafica ben integrati con la realtà visiva e una storia snella e lineare.
Il successo ottenuto ai botteghini in tutto il mondo avvalora la tesi che al pubblico di tutte le età e di tutti paesi è sostanzialmente piaciuto e che rimarrà negli annali del cinema di fantascienza hollywoodiani.




voto: 7,5/10


Arthur McPaul