mercoledì 3 aprile 2013

Iron Sky


Titolo originale: Iron Sky
Lingua originale: inglese, tedesco
Paese di produzione: Germania, Finlandia, Australia
Anno: 2012
Durata: 93 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,35 : 1
Genere: Fantascienza
Regia : Timo Vuorensola
Soggetto Johanna Sinisalo, Jarmo Puskala
Sceneggiatura: Michael Kalesniko
Produttore: John Buckman, Michael Cowan
Produttore esecutivo: Sean O'Kelly, San Fu Maltha
Distribuzione (Italia): Moviemax
Fotografia: Mika Orasmaa
Montaggio: Suresh Ayyar
Musiche Laibach
Scenografia: Ulrika von Vegesack, Jussi Lehtiniemi
Costumi: Jake Collier
Trucco: Sybille Löffelholz, Bliss Macgillicuddy, Anita Morgan, Jeannette Tripodi
Interpreti e personaggi:
Julia Dietze: Renate Richter;
Udo Kier: Wolfgang Kortzfleisch;
Peta Sergeant: Vivian Wagner;
Kym Jackson: McLennan;
Stephanie Paul: Presidente degli Stati Uniti;
Götz Otto: Klaus Adler;
Christopher Kirby: James Washington;
Monika Gossmann: disegnatore;
Jim Knobeloch: ufficiale alle armi nazista;
Yuki Iwamoto: rappresentante del Giappone;
Tilo Prückner: Doktor Richter;
Nick Dong-Sik: rappresentante della Corea del Nord;
Jeffrey Coulas: rappresentante inglese;
Michael Cullen: segretario della difesa;
Andrew Buchanan: terzo ufficiale GWB;
James Quinn: reporter;
Alois Moyo: Tassista Newyorkese;
Milo Kaukomaa: Siegfried;
Claus Wilcke: rappresentante russo (accreditato come Claus Wilke);
Martin Grelis: secondo ufficiale GWB;
Ben Siemer: Sanders;
Vivian Schneider: Brunhilde;
Tom Hoßbach: Dieter;

Premi:
Festival internazionale del cinema fantastico di Bruxelles - 2012;
Premio Pegaso: Iron Sky di Timo Vuorensola.

Iron Sky è un film di fantascienza del 2012 diretto da Timo Vuorensola. È una produzione internazionale cofinanziata da Finlandia, Germania e Australia e ispirata alla leggenda degli UFO nazisti.

Trama
Iron Sky è innanzitutto una parodia al regime nazista in chiave fantascientifica, ispirato alla teoria dei complottisti che sostiene la creazione di tecnologie segrete e lo sviluppo di quelli che comunemente chiamiamo "dischi volanti" da parte del Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale.
Il film non è tuttavia ambientato durante la Seconda guerra mondiale, ma nel 2018, in parte un ipotetica colonia lunare fondata dai nazisti nel lato oscuro della Luna nel 1945.


La base lunare nazista a forma di svastica


Tutto ha inizio dopo l'allunaggio di una sonda pubblicitaria americana con a bordo due astronauti. Uno di essi è James Washington, modello di colore scelto per pubblicizzare l'elezione del nuovo Presidente degli USA.
Durante la prima passeggiata lunare, vengono intercettati da alcuni strambi astronauti nazisti, che indossano una tuta spaziale in stile retró.
Washington sopravviverà alla cattura e diverrà oggetto di studio del Doktor Richter, lo scienziato nazista della colonia.
In particolare, curiosamente, i nazisti saranno attratti dal suo palmare, che viene immediatamente elogiato per le capacità di calcolo superiore a qualsiasi sltro computer lunare e integrato nella super arma segreta che stavano costruendo: "Il Crepuscolo Degli Dei (Götterdämmerung)".
Purtroppo lo scaricarsi della batteria, impedisce l'attivazione della super arma.
Lo stesso scienziato nazista, intanto procede all'arianizzazione dell'astronauta nero con delle iniezioni, che sbiancano la sua pelle e trasformano in biondo i suoi capelli.
Il nazista Klaus Adler, aspirante nuovo Führer e promesso sposo di Renate Richter (figlia dello scienziato), decide quindi di andare sulla Terra, per procurare altri palmari e dare poi inizio all'attacco finale.


Il disco volante nazista nel suo hangar lunare


Il nazista Klaus Adler, destinato a sposare la Renate Richter per motivi di affinità genetica piuttosto che per amore, decide di affiancarlo nel viaggio sulla Terra, per star vicino a Washington di cui si è palesemente invaghita.
Adler si reca quindi sulla Terra con Washington e Renate a bordo di un tipico disco volante.
Nel frattempo, sulla Terra, il presidente degli Stati Uniti è alle prese con la campagna elettorale e sfrutta l'incontro con i nazisti per dar vita nuove idee propagandistiche in stile Terzo Reich.


L'astronauta di colore americano Washington e la bella studiosa nazista Renate Richter


La bella Renate Richter viene intanto a scoprire i piani malati di conquista della Terra da parte di Adler, che vorrebbe anche rovesciare l'attuale Führer Kortzfleisch.
Dopo tre mesi lo stesso Kortzfleisch invia una intera armata sulla Terra per fermare il folle piano di Adler. In uno scontro testa a testa Kortzfleisch soccombe e Adler prende il suo posto, tornando in orbita con la navicella di quest'ultimo.
Sarcasticamente intanto si discute alle Nazioni Unite su come fronteggiare la minaccia nazista e il Presidente degli USA è contento di affrontare una guerra che potrà farlo rieleggere.
Ella nomina capitano di vascello spaziale la sua fidata Vivan Wagner a capo della navicella spaziale George W. Bush che orbita intorno alla Terra trasportando armi nucleari.


Il disco volante che riporta Adler sulla Luna dopo che ha ucciso Kortzfleisch


Renate si allea con Washington e lo convince a tornare sulla Luna per fermare Adler.
Nello spazio limitrofo alla Terra intanto scoppia una guerra stellare tra i satelliti delle Nazioni Unite e i dischi volanti e dirigibili spaziali dei nazisti.
Adler, intanto, giunto sulla Luna nella base nazista, cerca di attivare la disastrosa arma segreta Götterdämmerung.
Nonostante manchino ancora due o tre mesi per ultimarla, decide di azionarla e bombardare la Terra.


L'arma segreta nazista Götterdämmerung (Il Crepuscolo Degli Dei)


Washington intanto tenta di disattivare la tremenda arma mentre Renate è costretta ad uccidere Adler che intanto aveva attivato l'arma staccando un pezzo sostanziale dalla Luna.
Mentre tutto sembra esser terminato, nello spazio le navicelle dei vari stati si disintegrano l'un altra dopo aver scoperto la presenza dell'elio3 lunare. Washington e Renate intanto finalmente si baciano sulla base nazista e mentre ovunque incombe il caos più totale, una surreale eclisse di Luna deturpata conclude tristemente la pellicola.


La battaglia spaziale tra nazisti e terrestri


Critica
Questo film è soprattutto una parodia umoristica sul regime nazista e va preso come tale. Le battute sono ovunque durante le riprese e spesso strappano anche un sorriso. Il resto non è male, perché gli effetti speciali sono ben fatti e gli scenari che prendono forma, soprattutto quelli della base lunare nazista, sono curati e credibili fin nei minimi dettagli.

Quello che lascia a desiderare è lo svolgimento della trama, curato molto frettolosamente, inconcludente e spesso poco seguibile.
Le recitazioni sono adatte all'intento di ridicolizzare il nazismo e una certa cultura patriottica americaneggiante, ma i due generi (demenziale-fantascientifico) a lungo andare finiscono per cozzare l'un l'altro, creando uno zibaldone che stanca e delude ogni aspettativa.


L'eclisse di Luna, tristemente squarciata dalla terribile arma nazista


In conclusione, nonostante il film raggiunga una sufficenza piena e forse rimarrà tra i film fantascientifici dalla trama più originale, potrebbe deludere non poco i fans del genere.
Da prendere molto ma molto a cuor leggero, magari per passare un'oretta e mezza in allegria, tra UFO e battaglie in computer graphic e nulla di più.


venerdì 29 marzo 2013

Cloverfield


Titolo originale:Cloverfield
Lingua originale:Inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 2008
Durata: 85 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto:1.85:1
Genere: monster movie, catastrofico, fantascienza, azione
Regia: Matt Reeves
Soggetto: Drew Goddard
Sceneggiatura: Drew Goddard

Produttore: J.J. Abrams, Bryan Burk
Casa di produzione: Bad Robot
Distribuzione (Italia): Universal Pictures
Fotografia: Michael Bonvillain
Montaggio: Kevin Stitt
Effetti speciali: Double Negative, Tippett Studio
Musiche: Michael Giacchino
Scenografia: Martin Whist
Costumi: Ellen Mirojnick
Interpreti e personaggi:
Michael Stahl-David: Robert Hawkins
T.J. Miller: Hudson "Hud" Platt
Jessica Lucas: Lily Ford
Odette Yustman: Elizabeth "Beth" McIntyre
Lizzy Caplan: Marlena Diamond
Mike Vogel: Jason "Hawk" Hawkins
Margot Farley: Jenn
Theo Rossi: Antonio
Brian Klugman: Charlie
Kelvin Yu: Clark
Liza Lapira: Heather
Lili Mirojnick: Lei
Ben Feldman: Travis
Chris Mulkey: Tenente Colonnello Graff
Doppiatori italiani:
Emiliano Coltorti: Robert Hawkins
Stefano Crescentini: Hudson "Hud" Platt
Domitilla D'Amico: Lily Ford
Myriam Catania: Elizabeth "Beth" McIntyre
Ilaria Latini: Marlene Diamond
Marco Vivio: Jason "Hawk" Hawkins
Premi:
Saturn Awards (su 2 nomination) 2008: miglior film di fantascienza

Cloverfield è un monster movie del 2008, diretto da Matt Reeves e co-prodotto da J.J. Abrams.

Trama
Mi trovo a parlare di un classico "blockbuster" catastrofico che spopoló nelle sale cinematografiche nel 2008, registrando un discreto successo di critica.
Di grossi passi avanti ne sono stati fatti rispetto a film simili del passato, soprattutto per le tecniche di narrazione molto più realistiche e in linea con lo stile "reality" inaugurato da The Blair Witch Project, 9 anni prima e dalle produzioni televisive. L'intero film è girato e montato da filmati registrati da una finta camera amatoriale.

La creatura di Cloverfield

Tanto forte è stata la convinzione in tal senso, che, il film si apre con il marchio "Proprietà del Governo degli Stati Uniti", prospettando che il materiale audiovisivo è in realtà un documento governativo.

La vicenda si svolge a New York, e i soggetti di apertura sono un gruppo di ragazzi che festeggiano.
Tutto sembrava andar discretamente finché improvvisamente, il palazzo venne scosso dalle fondamenta rimandendo nel buio assieme all'intero quartiere mentre, un'epica scena mostrava la Statua della Libertà decapitata e la testa scagliata per aria.
Una mostruosa creatura stava devastando la città seminando ovunque il panico.

I ragazzi tentarono di abbandonare Manhattan attraverso il ponte di Brooklyn mentre uno di essi, Hud continuava a registrare tutto.
Beth, una ragazza della comitiva rimase intanto bloccata nell'appartamento di suo padre e bisognava recuperala.
Proprio in quel momento la coda del mostro colpiva la sezione del ponte dove si trovano, uccidendo Jason e causando il collasso strutturale del ponte.
Intanto l'Esercito degli Stati Uniti iniziava la controffensiva, mentre per le strade sopraggiungevano degli esseri famelici che attaccavano i passanti divorandoli senza pietà.

Immagine promozionale del film con la Statua Della Libertà decapitata dalla creatura

Una di loro, Marlena venne intanto morsa dalle creature e messa dai militari in quarantena, anche perché caduta presto in uno stato di febbre e malessere. Uno dei militari li avvertiva del protocollo "Hammerdown" (Operazione Tabula Rasa) che, se necessario, causerebbe la distruzione con bombardamento a tappeto dell'intera Manhattan.
Avevano dunque poco tempo per tornare indietro e salvare Beth.
Operazione difficilissima che ebbe esito positivo, mentre il mostro continuava a distruggere Manhattan.
I ragazzi riescirono a raggiungere il sito di evacuazione poco prima che i militari radessero al suolo l'intero quartiere.

Rob e Beth, grazie alla fuga in elicottero si rifugiarono sotto un ponte del parco dove in attesa del via libera si confessarono reciproco amore.
In chiusura si intravede una scena misteriosa con un oggetto cadere dal cielo.
Il finale a sorpresa presenta nell'home DVD altre due varianti interessanti.

Panico tra le strade di Manhattan

Note
Il film, nel modo in cui è stato girato e sviluppato, ha lasciato molto spazio per le speculazioni dei fans sullle origini del mostro.
Nel film viene citato il marchio Tagruato, che in realtà non esiste.
L'oggetto che cade nella scena finale, sarebbe un satellite pubblicitario appartiene alla ditta petrolifera in cui Rob lavora, la Tagruato appunto, che produce una bevanda chiamata Slusho!.
Leggendo la storia della Tagruato nel sito, si scopre che l'oggetto visibile alla fine del film è un satellite della ditta che è precipitato in mare per pubblicità e il mostro sarebbe stato svegliato durante le operazioni di recupero.

Il Mostro
Alieno, robot io dinosauro? Prima dell'uscita del film ci furono
molte speculazioni sulla vera natura dell'essere di Cloverfield, che potesse essere un Voltren, un nuovo Godzilla o, addirittura un demone alla Cthulhu di Lovecraft.

In realtà, si tratta di un essere alto 100 metri, di origine naturale, dal colore verde scuro/ grigiastro, con avambracci sproporzionati. busto simil cavalletta e andatura/movenza da pipiatrello. La faccia ricorda quella di un pesce vipera, terrorizza Manhattan con urla e ululati e con la sua coda diatrugge palazzi e schiaccia persone. Assieme alla creatura sono presenti degli esseri/parassiti
che vagabondano per la città creando altri morti e vittime e decentrando il clima di tensione anche in quei luighi dove non puó arrivare il bestione.

Un fotogramma della creatura ben visibile nelle sue fattezze

Il mio parere
In realtà ho voluto recensire questo castrofic movie solo perché le scene di distruzione mi hanno ricordato all'inizio quelle della caduta delle Torri Gemelle, cui sicuramente il regista si è ispirato. Non è un gran film, i mostri giganti sono in realtà troppo scontati e vengono sempre sconfitti dall'artiglieria pesante, vedi King Kong e Godzilla.

Cliverfield peró oltre a rappresentare un essere un pó strano, a metà tra un alieno e un mostro ancestrale, è stato girato in real movie, innovando di poco il discorso, meritandosi la sufficenza piena e quindi rientrando a dovere tra i titoli da ricordare.
Ma non illudiamoci, il soggetto è copiato in primis proprio a Godzilla e in generale al cinema nipponico che ha prodotto centinaia di pellicole cult analoghe nel corso degli ultimo tre decenni.
La trama in real style è poco credibile, di scarso effetto in molte delle situazioni narrate.


Tutto il resto sono urla, panico, distruzione, auto che volano in aria, esplosioni, azione, fuga per la sopravvivenza, morte e mistero per un qualcosa di ignoto che sta radendo al suolo Manhattan.
Se il cocktail può interessarvi, questo film catastrofico, nel caso non l'abbiate ancora visto, potrebbe persino piacervi!

A cura di Arthur McPaul

lunedì 25 marzo 2013

Super 8


Titolo originale: Super 8
Nazione: U.S.A.
Anno: 2011
Regia: J.J. Abrams
Genere: Fantascienza / Thriller
Durata: 112 min.
Distribuzione: Universal Pictures
Cast: E. Fanning • A. Michalka • K. Chandler • R. Eldard • N. Emmerich
Sceneggiatura: J. Abrams
Musiche: M. Giacchino
Fotografia: L. Fong
Montaggio: M. Brandon • M. Markey
Uscita nelle sale italiane: 9 Settembre 2011




Trama
Nel 1979, il tredicenne Joe Lamb perde la madre in un incidente sul lavoro. Louis Dainard cerca di confortare la famiglia ma il padre di Joe, avvalendosi del fatto di essere il vice-sceriffo lo ammanetta ritenendolo responsabile della morte di sua moglie.

Quattro mesi dopo, Charles Kaznyk con l'intera compagnia di amici si appresta a girare un film horror amatoriale. Joe, Charles, Preston, Martin e Cary, Alice decidono si girare una scena in notturna presso un vecchio deposito ferroviario. Essi diventano gli inconsci testimoni di un disastroso deragliamento, il tutto ripreso dalla loro Super 8. Nella zona del relitto scoprono la presenza di strani cubi bianchi e del dottor Woodward, l'insegnante di biologia.
La US Air Force sequestrerà la zona per un pesante cover-up.

Dopo pochi giorni nel vicino paese iniziano a sovragfiungere strani fenomeni.
I cani scappano dalla città, gli elettrodomestici e motori delle automobili scompaiono, poi anche le persone cominciano a scomparire, tra queste anche lo sceriffo della città. Jackson diventa quindi il nuovo sceriffo e cerca spiegazioni dal colonnello Nelec che aveva condotto l'opera di bonifica del disastro ferroviario.

Dopo varie vicende personali che legano assieme i piccoli protagonisti, l'aviazione statunitense, incendia la città come pretesto per far evacuare i cittadini, per cercare la creatura responsabile degli strani avvenimenti, lontano da occhi indiscreti. Joe e Charles che hanno sviluppato la pellicola, scoprono una strana creatura uscire da un vagone del treno, subito dopo l'incidente e scoprono che il treno trasportava una creatura aliena, rinchiusa all'interno dell'Area 51 dal 1958; che gli strani cubi sparsi visti intorno al treno, sono i pezzi d'assemblaggio per l'astronave della creatura aliena e che il dottor Woodward è sempre stato gentile con l'alieno, per questo la creatura ha deciso di creare un contatto telepatico con lui, il quale ha tentato invano di convincere i militari dell'inoffensività dell'alieno,

In città, i carrarmati militari irrompono per distruggere l'essere alieno con i ragazzi imprgnati nel risolvere la situazione, mentre Joe è tornato in città per salvare Alice.

Joe e Cary trovano, nel sottosuolo di un garage, il luogo in cui si nasconde l'alieno, dove scorgono tutti gli oggetti scomparsi e le persone rapite.
Alice viene salvata da Joe ma lo sceriffo muore. L'alieno quindi carttura Joe ma intuendo la sua bontà lo risparmia e poco dopo ritorna con la sua astronave nello spazio profondo, ponendo fine all'incubo.

Durante i titoli di coda del film, viene mostrato il film girato da Charles e dai suoi amici.

Critica
Questo film, presentato con enfasi dagli addetti ai lavori nei mesi precedenti all'uscita, si è mostrato assai mediocre per gli appassionati della fantascienza, soprattutto a causa della trama, troppo ispirata allo stile teen movie anni '80 (vedi The Goonies).
Numerosi sono i riferimenti alle pellicole cult di Spielberg, come E.T. e a Incontri ravvicinati del terzo tipo.

L'alieno è invece moderno e al passo con gli ultimi film usciti, ispirato a District 9 e Cloverfield, ma con un attitudine ambigua, capace di fare anche del male.
L'intero film è ispirato agli anni '80 e ai cult movies usciti nel periodo, ma non riesce mai a decollare, sembrando sempre troppo finto, seppur sia girato a regola d'arte e con scenografia e effetti eccellenti.
Peccato per la trama troppo banale e i dialoghi inadatti alla vera tensione, perché l'idea poteva essere molto accattivante.

A cura di Arthur McPaul

giovedì 29 settembre 2011

L'Alba Del pianeta Delle Scimmie (2011)




Titolo originale: Rise of the Planet of the Apes
Lingua originale: inglese
Paese: Stati Uniti
Anno: 2011
Durata: 105 minuti
Colore: colore Audiosonoro
Rapporto: 2,35:1
Genere: fantascienza,
Regia: Rupert Wyatt
Soggetto: Pierre Boulle
Sceneggiatura: Amanda Silver, Rick Jaffa, Jamie Moss
Produttore: Amanda Silver, Rick Jaffa, Peter Chernin, Dylan Clark
Produttore esecutivo:Thomas M. Hammel
Casa di produzione: Chernin Entertainment
Distribuzione (Italia): 20th Century Fox
Fotografia: Andrew Lesnie
Montaggio: Conrad Buff IV, Mark Goldblatt
Effetti speciali: Weta Digital Musiche: Patrick Doyle Scenografia: Claude Paré Costumi: Renée April
Trucco: Emanuela Daus, Naomi Hirano, Emma Julia Jacobs SfondiHelen Jarvis
Interpreti e personaggi: James Franco (Will Rodman), Freida Pinto:(Caroline Aranha), Andy Serkis (Caesare),
John Lithgow (Charles Rodman), Brian Cox (John Landon), Tom Felton (Dodge Landon), David Oyelowo (Steven Jacobs), Tyler Labine (Robert Franklin), David Hewlett (Hunsiker), Jamie Harris (Rodney)


L'Alba Del Pianeta Delle Scimmie, ispirato al romanzo "Il pianeta delle scimmie" di Pierre Boulle, è un film di fantascienza girato da Rupert Wyatt che segna il remake dell'omonima serie cinematografica in cinque episodi realizzata dal 1968 al 1973.


(Lo scimpanzé Cesare durante la scoperta del siero T-113)


Protagonista della storia è lo scienziato genetista Will Rodman per l'enterprise Gen-Sys, che sta sperimentando una cura per il morbo di Alzheimer. A tale scopo vengono utilizzati gli scimpanzé per i test animali del vaccino ALZ-112. Dopo alcune prove, una di queste cavie, chiamata Occhiluminosi, mostra un prodigioso miglioramento e una accelerazione della sua intelligenza. Tuttavia, il vaccino viene considerato pericoloso per un incidente occorso durante la presentazione scientifica del siero e pertanto bocciato.

Il responsabile della Gen-Sys Steven Jacobs, ordina l'abbattimento delle dodici cavie ma Occhiluminosi prima di essere soppressa aveva partorito un cucciolo che viene segretamente custodito dallo stesso Will presso la sua abitazione. Lo scienziato continuerà a sviluppare il siero sperimentandolo sul padre affetto dall'Alzheimer, ottenendo un miracoloso miglioramento. Il cucciolo di scimpanzé, chiamato Cesare, mostra incredibili segni di intelligenza e impara velocemente anche il linguaggio dei segni. Tuttavia nei primi anni di vita, a causa di un tentativo di difesa del padre ammalato di Will, viene segregato in un centro di custodia per scimmie. Qui in breve tempo mostrerà le sue incredibili capacità intellettive diventando il leader del branco e darà inizio alla rivolta.
Will sperimenta una nuova molecola chiamata T-113, che in seguito ad ulteriori test sulle scimmie dimostrerà di avere una efficacia ancora più forte sullo sviluppo dell'intelligenza animale degli scimpanzé. Uno dei suoi collaboratori che aveva inalato i vapori del siero durante la somministrazione alla cavia Koba, mostrerà in breve tempo lo sviluppo di una malattia mortale, ma ormai il responsabile della Gen, Jacobs, accecato dai facili guadagni avvierà la produzione commerciale, ignorando la pericolosità sugli umani.



Una scena finale in cui le scimmie si ribellano alla polizia che cerca di abbatterle.


Cesare riesce a liberare i suoi simili facendo respirare il T-113 trafugato di nascosto a casa di Will. Dal centro animale dove si organizzano e fuggono, avrà inizio la rivolta delle scimmie, che si recheranno nella sede della Gen per liberare altre centinaia di cavie.
San Francisco sarà invasa dalle scimmie e a nulla servirà il tentativo di Jacobs e della Polizia per fermare la loro fuga. Dopo rocambolesche scene di azione ricche di adrenalina, gli animali si rifugeranno nel parco delle sequoie al di fuori della città, aprendo nuovi entusiasmanti scenari per un seguito cinematografico all'opera.

Intervista al regista Rupert Wyatt:
Prima di Cesare, hai già interpretato una scimmia in King Kong, ma Kong era una bestia molto diversa. Come si fa a entrare dentro la mente di uno scimpanzé?
E’ sufficiente l’approccio recitativo, si tratta semplicemente di un personaggio. Cesare e King Kong non potrebbero essere più lontani in questo senso. Kong era una specie di vecchio vagabondo psicotico che, ogni giorno, lottava per sopravvivere e non aveva mai avuto alcun tipo di rapporto con qualsiasi altro essere vivente fino all’incontro con Ann Darrow. A quel punto la sua vita si trasforma e ricomincia a percepire le cose. Con Cesare, la sfida è interpretare non solo uno scimpanzé, ma uno scimpanzé che è stato anche sottoposto a questo farmaco che ha alterato la sua intelligenza, rendendolo iper-intelligente. Nelle prime fasi – perché io lo interpreto in ogni fase, da neonato a leader rivoluzionario – si è trattato di rendere umano questo scimpanzé. 
E’come un bambino dotato. Lui ha un’età mentale di 15 anni in un corpo di infante di 4 anni.

Hai basato il personaggio sulla ricerca fatta su scimmie reali?
Mi sono basato su un vero scimpanzé chiamato Oliver che, negli anni ’70, era conosciuto come un “humanzee.” Egli è stato oggetto di molti esperimenti, perché lo si credeva essere la progenie di un essere umano e uno scimpanzé. E’ una scimmia straordinaria perché bipede. Era totalmente legato agli esseri umani ai quali si unì, tanto che non è mai stato in compagnia di altre scimmie.
Così ho interpretato questo mostro di Frankenstein che pensa di vivere felicemente con il personaggio di James Franco, Will, e suo padre, interpretato da John Lithgow, in questa strano nucleo familiare fino a quando non raggiunge l’età della consapevolezza. Si verifica un evento per il quale non possono tenerlo più a casa e viene inserito in un’area protetta.
E’ quasi come se fosse improvvisamente circondato da tutte queste strane creature che gli somigliano, ma si comportano in modo completamente diverso. Non c’è nessun legame culturale tra di loro perché è stato allevato
come un essere umano.
E’ stato un personaggio molto, molto interessante. E questo è ciò che la performance capture fa al meglio, cioè darti una pelle che pensi di conoscere, ma in realtà non stavo solo facendo i movimenti della scimmia, nei movimenti stavo anche interpretando questo confuso, conflittuale carattere all’interno di quel corpo. E’ la tensione, in realtà, tra la manifestazione sullo schermo e la tensione dentro di sé che spero lo renderà un personaggio interessante e ricco di sfumature.

La performance capture viene compresa meglio dagli attori in questi ultimi anni? Non è forse vero che nel “Signore degli anelli” alcuni attori erano piuttosto confusi da quello che succedeva sul set?
Assolutamente sì, e penso che stia diventando sempre più chiaro. C’è davvero un prima e un dopo “Avatar”, perché davvero quel film ha portato persone come James Cameron e Jon Landau a dire: “Guardate, queste sono le performance degli attori. Sono al servizio della storia narrata come farebbe un vero attore”. Non si tratta quindi di personaggi creati con l’animazione – non potresti raggiungere un tale livello di emozioni in questo campo con una sequenza chiave di animazione.
La recitazione è quello che succede tra due attori, non quello che una persona emana. Non puoi fingere questo. Credo che ci sia ancora un po’ una mancanza di comprensione da parte della comunità di attori. Ma io non vedo alcuna differenza e non l’ho mai vista. Posso interpretare Ian Dury o Cesare e non credo ci sia qualcosa di particolare o diverso su quest’ultimo – è un personaggio come un altro.James Franco, gli va dato merito, ci ha messo circa mezz’ora per entrare nel personaggio, ma una volta che guardi negli occhi un attore che è entrato nel personaggio, il resto è irrilevante. E lui ci è entrato del tutto, ha creduto all'intero scenario e ci ha semplicemente lavorato. Mi è piaciuto lavorare con lui, è stato fantastico.James Franco Sembra avere una prospettiva sul mondo davvero unica.E’ così infatti. Penso che sia un vero outsider, James. E’ molto intelligente. Ora è a Yale per un master in inglese o qualcosa del genere. Lui è un uomo davvero brillante oltre che profondo. E poi è versatile: è insieme un artista, un poeta e un attore. Penso che sia addirittura sottovalutato, considerato quanto è dotato, interessante ed eclettico.

La motion capture è avanzata molto dai tempi di Gollum?
Assolutamente sì. Ho anche stabilito un forte rapporto di lavoro con Weta Digital: lavoro con loro ormai da dieci anni. Joe Letteri, che è il supervisore degli effetti visivi della Weta, si spinge semplicemente ogni volta oltre il limite precedentemente stabilito. E così sono tutto il team guidato da Dejan Momcilovic, il migliore supervisore al mondo per questa specifica tecnica.Loro hanno sempre capito che, al centro di essa, la questione sta tutta nel personaggio e la sua storia, e la tecnologia serve a questo. Io credo che nessuno studio di effetti visivi al mondo faccia quanto la
Weta.
Anche lavorare con il regista Rupert Wyatt è stato incredibile. Un paio di cose molto importanti accadute in questo film non si erano mai verificate prima. La prima sono le riprese live action sul set, che significa che tutta la performance capture è stato fatta in un colpo solo. Non è stato cioè come con Il Signore degli Anelli e King Kong, dove vieni ripreso sul set e poi devi ricreare il tutto col motion capture. Tutto questo avviene nello stesso momento, e così tutti gli stimoli e le “comunicazioni” tra James Franco, Rupert e me stesso sul set è stato molto immediato. E dato che tutto ciò accade realmente, ha quel livello di verità che si deve cercare di realizzare con la tecnica
motion capture.

Questo film si inserisce nell’incredibile storia del franchising IL PIANETA DELLE SCIMMIE, ma non credi che il fatto che sia ambientato ai nostri giorni farà percepire diversamente quello che è stato prima?
La stragrande maggioranza del pubblico più giovane non ha mai sentito parlare de “Il pianeta delle scimmie”. Ecco un pubblico totalmente nuovo. Ho mostrato il trailer ai miei figli, e ne sono rimasti affascinati. E’ una storia che serve da potente ammonimento, nello stesso modo in cui la sensibilità del film del 1968 di Charlton Heston affrontava i temi del pregiudizio, del razzismo, dell’oppressione e così via. Tratta molto dei diritti di una specie sull'altra, della supremazia e di una certa arroganza. L’arroganza dell’umanità che ritiene che il pianeta sia lì solo per essere saccheggiato. Speriamo di capire, quindi, che il nostro pianeta esisterà per sempre, al contrario di noi. Affronta questo genere di interrogativi ed è una parabola, in realtà, anche se si colloca al giorno d’oggi. Penso che sarà davvero
compresa dal pubblico più giovane.
Per gli spettatori più avanti con gli anni che sono fan dei film precedenti, penso che funzioni allo stesso modo, perché mantiene la sensibilità del vecchio film di fantascienza. Una volta ho detto che non mi sentivo all’interno di un film dagli effetti speciali. Invece ne è pieno, ovviamente, ma quello che intendevo era che questo film è più affine a “Incontri ravvicinati del terzo tipo” e ai precedenti film del “Pianeta delle scimmie” dove il livello di credibilità è molto alto. Non pensi: “Accidenti, mi chiedo come hanno fatto questo?” perché sei veramente affascinato dal potere della storia. Un altro aspetto fondamentale del film è la famiglia, dato che hanno molto spazio le relazioni personali. E più di ogni altra cosa tratta dei diritti degli animali.

Rupert Wyatt ha parlato di questo film come di una sorta di preludio alla guerra – dove si arriverebbe con un prossimo film?
Non si può fare a meno di pensare a dove si potrebbe arrivare. Se ci sarà un prossimo film, ci sarà del territorio incredibilmente fertile, in realtà – l’intera formazione della società, cosa che Cesare conserverebbe dell’umanità, dalla sua esperienza di essere stato allevato da esseri umani. Che siano tutti malvagi, o che lo siano solo alcuni. In ogni specie ci saranno sempre soggetti più aggressivi e immagino che questo rifletta la società umana. Il che è interessante; qualunque specie comandi il pianeta, affronterà gli stessi problemi di ora.